In una lottizzazione del 1962 che da una strada vicinale disegna porzioni di terrada 4 ettari in lingue strette e lunghe che puntano al mare, troviamo collocate due case per vacanze dalla pianta quadrata. Costruite in contemporanea tra il 1963 e il 1964 a venti metri dall’acqua, esse appaiono uniche presenze in un paesaggio aspro e vuoto, disegnato solo dai recinti dei muri a secco dei pascoli. E una Sardegna dei primordi, appena sfiorata dalle imprese dell’Aga Khan dove lo skyline della costa appare completamente sgombro.
L’alloggio estivo per due famiglie milanesi in una Costa Smeralda che non ha neanche la luce elettrica viene spinto tipologicamente da Zanuso verso l’identificazione con l’alloggio-ovile sardo di cui il ‘correr’ recinto di prima misurazione della campagna, e in pianta la forma generatrice.
Abitare qui nello spirito delluogo significa soprattutto ripararsi per alcune ore della giornata che per il resto viene vissuta in esterni o schermarsi dal vento che batte insistentemente. Tra il ripararsi e lo schermarsi si vengono elaborando queste due piccole fortezze primordiali, niente altro che due recinti di 15 x 15m di lato dotati di un tetto e tirato su dallo spiccato nell’unico materiale onnipresente: il granito.
Una fascia di sassi arrotonda di grosse dimensioni disegnat perlopiu dal vento persistente e in posizione di avanguardaverso il mare. Alle spalle, una perimetrazione agrÃcola da pastorizia rimanda ad un mon chiuso dalle tradizioni arciach proprietario del terreno risultante poi essere il muratore stesso delle due case. Per il resto, sa mirto e olivastri nella piu estre delle vegetazioni mediterraneo.
Di tre tipi, grigio chiarissimo, giallo e rosa bruciato il granito dei muri si estende alle case nell’unica possibife forma di costruzione di tipo tradizionale di blocchi erratici uniti con malta di calce e cemento a doppia faccia a vista. Un muratore del paese costruira da solo in dodici mesi le due case tagliando a spacco i blocchi in peaature variabili tra i 25 e i 40 cm e gettando poi lui stesso le solette e le gronde in cemento armato.
Planimetricamonte tra l’una e l’altra delle case. Zanuso stabilira un angolo di rotazione a conferma di come l’asse di riferimento non sia un fronte astratto, ma un allineamento dettato dalla variazione mistilÃnea del disegno della costa rispetto al la qua le si vuole stabilire un principio di corrispondenza.
All’interno del recinto la pianta verra elaborata su un reticolo di 9 quadrati ideali di cuà se ne conteranno 4 occupati da pieni(tre ca mere da letto piu una zona cucina-pranzo) e 5 da vuoti in configurazione di croce greca di cuà uno ‘pieno’ per la presenza fissa di un tavolo all’aperto ed un altro parzialmente occupato da servizi (bagno e torno-camino).
Smussati sugli spigoli da un tagl io a 30° che ne segnera gli ingressi, i quadrati pieni graviteranno decisamente sul centro della corte nella zona coperta da un graticcio di canne.
Luce, ombra, ventilazione si alterna no al l’interno del recinto in un elementare quanto antropologicamente attento gioco d i scambi tra aperto e chiuso.
L’elegante doppio sistema del le chiusure nello spigolo e risolto in un’anta secca da 90 cm che viene riposta nello spessore del muro e da un sistema di persiane in legno di abete trattato con carbol inium ad ante
asimmetriche. Una doppia opzione di chiusura: sul filo interno diagonale della camera si avra una porta piena e una chiusura definitiva del l’ambiente, sul filo esterno a completare il quadrato del la muratura le ante asimmetriche elegantemente tag liate nelle doghe da fen diture vert icali consenti ranno fin dalle camere, fin dai letti, una permeabi li tá visiva completa fino al punto centra le del tavolo in granito della corte in un’idea di schermatu ra più che di vera chiusura.
Una dialettica tra aperto e chiuso ribaltabile anche all’esterno: dal mare la casa-recinto offre lo spigolo piú ricco e il suo momento illusionistico più forte nei due lati che presentano aperture. Da quel punto, grazie ai due v uoti dell’ ingresso e del finestrone e al le posizioni angolari del le stanze, il tutto si smaterial izza e si comincia a pensare che l’edificio non ci sia, che non esistano volumi coperti, che il 15 x 15 m non racchiuda stanze o ambienti ma un semplice recint o acielo aperto per pastori.
10 Comments
Gracias por un hermoso artÃculo sobre un edificio magnÃfico. ¿Sabes quién fue el fotógrafo de las fotos originales en blanco y negro y dónde se publicó por primera vez? Me gustarÃa encontrar el artÃculo para algunas investigaciones con las que estoy ocupado. ¡Gracias!
Descomunal, este proyecto y también el de Aris Konstantinidis que aparece en esta sección de clásicos. Apasionantes
Una pena que no se puedan descargar las imágenes. Gracias Sep por la información de la casa en Lotus. Esta semana me la escaneo.
Ahà tienes los enlaces únicos para que te descargues las imágenes:
https://hicarquitectura.com/wp-content/uploads/2013/04/006-640×475.jpg
https://hicarquitectura.com/wp-content/uploads/2013/04/007-640×484.jpg
https://hicarquitectura.com/wp-content/uploads/2013/04/008-640×439.jpg
https://hicarquitectura.com/wp-content/uploads/2013/04/009.jpg
https://hicarquitectura.com/wp-content/uploads/2013/04/010-640×439.jpg
https://hicarquitectura.com/wp-content/uploads/2013/04/0111-640×440.jpg
https://hicarquitectura.com/wp-content/uploads/2013/04/002-640×477.jpg
https://hicarquitectura.com/wp-content/uploads/2013/04/005-640×640.jpg
No entiendo tanto recelo al botón derecho, máxime con unas imágenes que provienen del escaneado de algún libro y sobre las cuales no creo que HIC pueda reclamar autorÃas.
T85, veras en Lotus, que la casa tiene unas ampliaciones. Descubrà la casa, hace años en este numero 119.
Os habeis fijado en el detalle de las puertas de las habitaciones? El encaje en la piedra de la puerta batiente, el acceso por la esquina, los porticones…
Tropecé con este proyecto revisando un libro de Marco Zanuso y me pareció espléndido y muy acorde con algunos de los planteamientos de la exposición VOGADORS en la Bienal de Venecia.
Todo gira alrededor de un vacÃo, que es el protagonista de todo el proyecto.
Me interesa también la utilización de la geometrÃa como eje de todo el trabajo de diseño.
Un trabajo simple y a la vez emocionante.
Jordi, tambien hay mas informacion en Lotus 119 (pag. 90-105), para la gente que quiera indagar mas en este magnifico proyecto, lleno de impresionantes detalles de arquitectura.
Emocionante!
Una casa para redibujarla a mano alzada sobre papel sulfurizado mateado, donde ir redescubriendo con el cerebro cada uno de los lugares que contiene este contenedor hermetico de piedra granitica de 15 x 15 metros, con sus puertas y accesos tan bien elegidos.